QUADRERIA
La quadreria del San Gerardo

L’Ospedale San Gerardo di Monza custodisce e cura un rilevante patrimonio artistico, raccolto nei secoli e frutto di lasciti testamentari e regalie di privati cittadini a supporto delle istituzioni che si occupavano di assistenza ai malati e ai bisognosi.
La Quadreria dei Benefattori è una raccolta di quasi 300 dipinti, in gran parte ritratti commissionati in forma gratulatoria dall’Amministrazione dei Luoghi Pii cittadini a partire dal Seicento fino alla prima metà del ‘900: opere di Mosè Bianchi, del fratello Gerardo e del padre Giosuè, di Emilio Borsa, Eugenio Spreafico, Pietro Tremolada, Emilio Parma tra gli altri.
Le opere raffigurano prelati, aristocratici ed esponenti della borghesia imprenditoriale che hanno contribuito al successo economico della città di Monza e del suo territorio.
La valorizzazione della Quadreria dell’Ospedale San Gerardo ha preso avvio nel 2006 grazie alla volontà dell’allora Direttore Generale che affidò alla restauratrice Gabriella Mantovani l’incarico di realizzare sia la ricognizione inventariale e la schedatura scientifica su supporto informatico regionale, sia un progetto per la riqualificazione dell’intera raccolta.
In seguito molto è stato fatto, non senza fatica e con scarsità di mezzi, ricorrendo anche allo strumento del Servizio Civile Volontario, con l’ausilio delle linee guida impartite da Regione Lombardia per la gestione dei beni appartenenti agli enti ospedalieri.
La Quadreria è stata quindi oggetto di un approfondimento storico e di un programma di manutenzione che ha visto il trasferimento delle opere dal San Gerardo Vecchio all’Ospedale Nuovo, l’esecuzione degli interventi manutentivi necessari a mantenerne lo stato di conservazione e la realizzazione di un nuovo deposito.
Nel 2013 è stato pubblicato il catalogo scientifico della collezione a cura di Sergio Rebora, dal titolo “Il patrimonio culturale dell’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza. Cinque secoli di storia e arte in Lombardia”, reperibile presso l’Amministrazione dell’ospedale.
In occasione dell’iniziativa Ville Aperte, edizione 2015, l’Ospedale San Gerardo ha attivato per la prima volta una collaborazione con la Delegazione FAI Monza affinché la collezione, tramandata nei secoli, sia fruibile da un vasto numero di visitatori e consenta una sensibilizzazione dei cittadini verso la conoscenza e la salvaguardia di un patrimonio che ha segnato la storia della città.
Da allora ogni anno la ASST Monza partecipa all’iniziativa con visite guidate aperte anche al deposito.
TI PRESENTO UN BENEFATTORE - Il benefattore Filippo Pennati presentato alla Direzione dopo il restauro
All’inizio del 2020 presso la Direzione Generale è stata allestita la presentazione del ritratto di un benefattore in occasione del restauro realizzato nell'ambito del progetto 'Benefattori in vista' in cofinanziamento con Regione Lombardia - Bando Cultura (nella foto la restauratrice Gabriella Mantovani* insieme al Direttore Generale Mario Alparone).
Il benefattore presentato è Filippo Pennati, un personaggio molto popolare nella Monza dell'epoca, morto nel 1893 all'età di 82 anni e commemorato sulla 'Rivista monzese' in questi termini: “Piccolo, grosso, grasso vestito sempre con un largo zamarrone, malgrado la grande fortuna da lui fatta, oltre che con gli appalti stradali, con alcune felici speculazioni. La sua massima fondamentale era che colle piccole idee si fanno le cose piccole, colle grandi le cose grandi. Lo si vedeva spesso sulla ferrovia da Milano a Monza in un modesto compartimento di 3a classe ed è classica la sua risposta a chi gliene faceva l’osservazione: “Voo in terza class, perché ghè minga la quarta!”.
Tipico self-made man (iniziò la sua fortuna come spazino municipale) fu ricordato anche da Otto Cima nel suo 'Mezzo secolo di caricatura milanese': “Favorito, per il diametro della sua persona, da un soprannome che non è lecito ripetere [“el tricheco”], l'appaltatore della pulizia stradale milanese, Filippo Pennati, veniva tutti i giorni a Milano da Monza, dove aveva casa, fondi, famiglia, tutto insomma, tranne i registri della sua complicata amministrazione, perché quelli (prima nota, giornale mastro, libro di cassa, ecc.) li aveva tutti in testa. E se nascevano contestazioni, tira molla, aveva sempre ragione lui, sia perché la memoria di quell'eccezionale analfabeta era prodigiosa, sia perché la sua voce potente superava quella dei suoi oppositori messi insieme”. (se le due citazioni sono troppo, personalmente privilegerei il necrologio)
L'effige è stata eseguita nel 1983 da Gerardo Bianchi (Monza, 1845-1922), uno degli artisti prediletti e più prolifici della Quadreria Ospedaliera, il quale riprende il soggetto con tono diretto e immediato, abbandonando gli stereotipi formali e rigidi dei ritratti gratulatori. Al conseguimento di tale risultato soccorreva un disegno grafico semplificato e una stesura pittorica ricca, irrobustita da tratti vigorosi del modellato e con funzione di vivace resa espressiva, oltre alla pratica della fotografia che il pittore esercitata da professionista già dal 1862, data assai precoce, nel suo frequentato atelier monzese.
(nota tratta da "Il Patrimonio Culturale dell'Ospedale San Gerardo di Monza. Cinque secoli di storia e arte in Lombardia ", a cura di S. Rebora, 2013, stampato per conto dell'Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza)
*restauratrice, incaricata della conservazione e valorizzazione della Quadreria ospedaliera dal 2006
Responsabile della pubblicazione: Ufficio Comunicazione
Ultimo aggiornamento: 08/10/2020